Festeggia Milano, domani per l'Amatori una nuova chance
Urania Milano - Amatori Pescara 79-74
Sono stati i dettagli a fare la differenza. Ha vinto Milano, ma l'Amatori ha confermato di essere una grande squadra. E di meritare la seconda chance che la formula delle Final Four consente di avere domani contro la perdente della sfida tra San Severo ed Orzinuovi. La squadra del presidente Carlo Di Fabio ha condotto le danze per buona parte della gara, andando all'intervallo in vantaggio, ma poi nella ripresa – iniziata con un maxi ritardo a causa di problemi all'impianto di illuminazione del PalaTerme, ha pagato dazio alla maggiore esperienza dei giocatori dell'Urania. Nulla è perduto, domani alle ore 18:00 si tornerà in campo, ancora con la A-2 in palio.
La gara. Anche per la partitissima contro l'Urania Milano coach Stefano Rajola sceglie il consueto starting five composto da Caverni, Potì, Leonzio, Micevic e Capitanelli. Una bomba di Leonzio è il primo canestro delle Final Four 2019 e apre le ostilità di un match fisico e ben approcciato da entrambe le squadre. Dopo 3 minuti una tripla di Big Cap porta l'Amatori sul +5 ma. trascinati da Piunti (6 punti in metà quarto), i meneghini accorciano e fanno subito sentire il fiato sul collo ai ragazzi del presidente Di Fabio. Due palle rubate e convertite consentono un nuovo allungo pescarese che tocca il +6 (11-17) a 3'15'' da fine parziale e il +8 con un semi-gancio di Capitanelli subito dopo. Rajola dà il via alle rotazioni del quintetto - con Carpanzano, Gay, Pedrazzani e Serafini in campo - ma l''Urania, grazie a due giochi da tre punti e ad a buone percentuali dall'arco, in un batter d'occhio è nuovamente ad una sola lunghezza di svantaggio e chiude il tempo sul 23-24.
Il secondo quarto si apre con Milano che per la prima volta mette la testa avanti in virtù di una perfetta esecuzione di Negri dai 6.75. Pescara però è viva e, sfruttando a turno i propri terminali offensivi, torna avanti e scavalla la metà del tempino sul 31-36. L'Urania si ritrova anche con un gap di 7 punti da colmare ma ancora una volta non si scompone, piazza un break frutto di grande intensità su entrambi i lati del campo e con una tripla di Scanzi alla sirena chiude sotto appena di due punti (38-40).
Dopo alcuni problemi all'impianto di illuminazione del PalaTerme, che hanno allungato a dismisura l'intervallo e dunque procrastinato di parecchio la ripresa delle ostilità (si è ripreso a giocare solo alle ore 20), il terzo tempino si apre con il pari firmato Paleari. Capitanelli e Caverni, il primo di fisico e tecnica ed il secondo con una palla rubata e splendidamente convertita, riportano l'Amatori sul +4, ridotto poi da una tripla di Simoncelli a metà parziale. Ed è ancora Simoncelli a trascinare i suoi al nuovo vantaggio, in un terzo periodo tirato e combattuto. Un Serafini glaciale dalla lunetta firma con un “/2 il nuovo sorpasso pescarese, incrementato da una bella giocata di Pedrazzani a 2'30'' dall'ultimo tempino. Scanzi dalla lunga distanza firma subito il nuovo equilibrio, che Carpanzano con due liberi spezza di nuovo. Il continuo botta e risposta vede Paleari però imporre la sua esperienza e classe con il parziale di 4-0 che punisce alcune giocate frettolose degli uomini di Rajola e consente all'Urania di chiudere avanti 56-54 con Gay che sulla sirena sbaglia sotto canestro l'appoggio della possibile nuova parità.
L'ultima frazione inizia con un reverse di Simoncelli e la fisicità degli uomini di Villa ad avere la meglio sulla rapidità degli interpreti pescaresi. Milano è squadra esperta e con lucidità castiga ogni minima sbavatura degli avversari ma il grande cuore di Pescara ed un super Leonzio, letteralmente onfire dalla lunga distanza, riportano l'Amatori avanti di 2 con 3' sul cronometro (67-69). Negri però è l'uomo che prende per mano i compagni e li conduce al break di 6-0 che porta le squadre agli ultimi, intensissimi 41'' sul 73-69. Il canestro lombardo sputa prima due liberi di Caverni (che poi si macchia del quinto fallo personale) e poi una tripla di Potì, quello pescarese accoglie i due tiri dalla lunetta di Piunti facendo ormai presagire l'amaro epilogo. Una bomba di Capitanelli riaccende la speranza, che si spegne subito nella girandola di falli e liberi che si innesca. In A2 va subito l'Urania, che vince 79-74