Con gli Amici della Pallacanestro Pescara - Intervista completa
In occasione della prima partita del girone di ritorno, Amatori-Bisceglie, abbiamo intervistato, per la nostra fanzine, i fondatori dell'associazione Amici della Pallacanestro Pescara.
Questa è la versione integrale dell'intervista, che completa l'articolo pubblicato sul nostro giornalino distribuito durante la partita.
Come nasce il vostro amore per il basket?
Ci presentiamo, siamo Antonio Ricci, Francesco De Santis e Nicola Pace, tutti nati tra gli anni dal 1967 al 1972, quindi tutti teenager ai tempi dei migliori anni dello sport a Pescara. E tutti appassionati da sempre di basket, questo sport meraviglioso. Abbiamo ora figli e nipoti nelle giovanili delle varie squadre di Pescara, ma noi a basket abbiamo anche giocato (minibasket e giovanili nei primi anni 80), e lo giochiamo tuttora tra amici anche se siamo più forti come spettatori (risata …).
I più maturi ricorderanno i tempi “epici” per lo sport a Pescara, più o meno tra il 1984 ed il 1989; ebbene noi proveniamo proprio da quella generazione che aveva fatto propri motti come “il sabato è pallanuoto”, andando il sabato pomeriggio alle Naiadi, e che la domenica pomeriggio andava prima alle 15 allo Stadio Adriatico, poi giusto il tempo di uscire dallo stadio, una pizzetta ed alle 18 al Palazzetto di via Elettra. Erano anni in cui abbiamo visto grandi campioni vestire i nostri colori, il grande Manuel Estiarte in vasca con la Pallanuoto Pescara di D’Altrui, con il marchio Sisley e che poi avrebbe avuto grandi risultati anche negli anni seguenti sotto l’egida della azienda WalterTosto; i mitici Rocco Pagano e Leo Junior sul prato con il Pescara Calcio di Galeone e Scibilia, i fedeli Gigi Magro e Piero Dindelli ed i forti stranieri Ernst Wansley e Tony Zeno sul parquet con la Facar dei Clivio e dei Coach Perazzetti e Ricotta. Anche nel basket femminile grandi soddisfazioni grazie alla Pitagora basket della Prof.ssa Canta, che in cinque anni passò dal campionato Promozione alla serie A1 approdando in Europa e schierando straniere fortissime come la Toller e la Nakic e talenti nostrani arrivati fino in Nazionale come Malì Pomilio. Sono ricordi bellissimi, momenti in cui Pescara era davvero considerata un feudo dello sport. Ecco noi arriviamo da li …
Il basket in particolare ci ha lasciato dei ricordi indelebili. Uno tra tutti è sicuramente una partita di fine regular season 1985-86: PalaElettra, Facar contro Montesacro Roma, decisiva per la promozione in A2, dopo una stagione passata a rincorrerci con Trapani Cagliari Roma Sassari Brindisi ed Ancona. Erano gli ultimi 42 secondi della partita ed eravamo sotto di sette punti. Due bombe di Lorenzo Capisciotti ed Andrea Masini riaprono il risultato poi allo scadere sempre Lorenzo prende il rimbalzo in attacco e riesce a fare un canestro da 2 con un semigancio di sinistro, vittoria per 89 ad 88. Apoteosi. Le immagini sono disponibili tuttora su Youtube e rivederle vuol dire fare ogni volta una doccia di brividi! Tutti in campo dopo la sirena a festeggiare, poi lo spareggio a Caserta contro Cagliari con oltre 1000 pescaresi e porte della A2 che si aprirono per tre anni con due brillanti salvezze. Conserviamo ancora una canotta di quello spareggio che ci fu regalata da Andrea Potenza, allora vicino di casa di Masini, che al termine lo raggiunse per fare festa con lui negli spogliatoi, e ne tornò con la maglietta di Berti.
Possiamo ricordare ai nostri lettori quali sensazioni vi hanno spinto a iniziare questa avventura, ed a che punto è l'associazione "Amici della pallacanestro” a quasi cinque mesi dall'inizio dell'esperienza?
L’Associazione è nata praticamente sotto l’ombrellone nell’estate scorsa, su invito da un lato del neo Coach nostro amico Stefano Rajola a stare ancor più vicini alla squadra ed all’ambiente, dall’altro dal Presidente Di Fabio e dal Vicepresidente D’Onofrio per iniziare un progetto di medio periodo e capire chi, oltre a loro ed allo staff dirigenziale attuale dell’Amatori, avesse delle intenzioni concrete di aiutare questo sport e questi ragazzi. I loro inviti si sono incrociati bene con l’idea nostra di dare una mano più concreta dopo le ultime belle stagioni, seppur sapendo delle oggettive difficoltà che si sarebbero incontrate in una piazza per tradizione calciofila e tra l’altro in quel momento galvanizzata dal secondo effetto Zeman, Mister che tra l’altro apprezziamo molto. Per cui, soprattutto in questo primo anno ci siamo dati volutamente un profilo molto basso e degli obiettivi accessibili. Primo fra tutti quello di creare un gruppo di appassionati che seguono insieme il basket e diremmo che questo è già a buon punto.
Importante ribadire, come anche riportato sulla pagina Facebook dell’Associazione, che l’Associazione nasce senza alcuna finalità di lucro (anzi, e ci mancherebbe… risata) con l’intento di supportare il basket cittadino, iniziando dall'Amatori Pescara, che è la più visibile e prestigiosa dello stesso militando nel campionato maggiore, sino a toccare altre espressioni in città. Ci sarebbero molte occasioni di dare un contributo ancor più tangibile, dall’acquisto di materiale sportivo per società più piccole fino alla ristrutturazione di playground e canestri in città per favorire la pratica di questo sport. Qualcosa è stato fatto in tal senso, ma certo la disputa di una serie A2 fungerebbe da enorme richiamo e sarebbe capace di moltiplicare questo interesse, ma sappiamo tutti quanto sia difficile raggiungere tale obiettivo, lottando contro corazzate costruite per vincere (e.g. San Severo, con i nostri ex Salvemini e Di Donato).
Tornando all’Associazione, sinora abbiamo oltre 300 contatti sulla Pagina Facebook “Amici della pallacanestro Pescara”, e di questi circa 70 sono Associati, registrati regolarmente nel rispetto della privacy, con oltre 50 abbonati che hanno scelto l’Associazione in estate per l’acquisto del loro abbonamento Amatori anche grazie ad una promozione riservata agli Ordini dei Commercialisti e degli Avvocati di Pescara, contribuendo ad un risultato che ha visto l’Associazione versare tutto il ricavato della vendita nelle casse della Società con atto formale. Per la stagione in corso ci piacerebbe arrivare a 100 associati, contribuire ancor di più alle presenze domenicali al palazzetto con abbonamenti ed inviti ad amici neofiti, supportare la squadra nelle trasferte che conteranno, dunque creare una piattaforma di fidelizzazione sempre più ampia. Nulla di trascendentale, ma una base che serve soprattutto a capire chi c’è veramente nel concreto. In questa era digitale, anche i social possono dare una mano a far conoscere le iniziative, anche se poi c’è spesso un netto scollamento tra il supporto digitale ricevuto (leggi “like su Facebook”) seppur gradito, ed invece l’aiuto concreto o la partecipazione diretta alle iniziative.
Il nostro obiettivo di breve resta quello di intercettare e consolidare più spunti di interesse verso il basket, in termini non necessariamente solo economici. Ci sono infatti anche cose che possono essere fatte subito, che visibilmente mancano, ed un esempio semplice su tutti: nei palazzetti che ci hanno ospitati in questa e nelle passate stagioni, abbiamo visto alcune belle espressioni di tifo sano e corretto, spesso condito di tanto colore. Questo nelle nostre gare interne manca, dunque ci piacerebbe mettere a disposizione di tanti ragazzi, appassionati di basket, alcune risorse tangibili e soddisfare le loro richieste al fine di avere un tifo sano e colorare il PalaElettra e far sentire il loro calore ai nostri giocatori. Siamo disponibili a valutare proposte dei giovani in tal senso.
Ci commentate questa sorprendente Amatori che ottiene addirittura la qualificazione in Coppa Italia?
Possiamo rispondere a questa domanda con due commenti complementari, il primo “passionale”: impresa storica ed ottenuta con il cuore. Grazie ed a causa di un inizio davvero in salita, sia come calendario sia come infortuni, i ragazzi hanno cementato uno spirito forte, mostrando una grandissima forza mentale: in molti momenti della stagione hanno ribaltato il risultato (e.g. Nardò), in altri hanno fatto scudo ai recuperi delle avversarie (e.g. Bisceglie, Giulianova, Fabriano), in altri poi hanno dominato sin dall’inizio senza offrire chance alcuna agli avversari (Recanati, Teramo, Civitanova).
Il secondo più “tecnico”: al termine della scorsa stagione la società ha puntato forte sul N. 5 Capitano Stefano Rajola come Coach ed ha fatto bene, vedendoci lungo ed accontentando le sue richieste mirate; Stefano poi ci ha messo tantissimo del suo, tirando fuori il suo carisma ha saputo convincere e far credere nel suo progetto sportivo sia i nostri “veterani” con il capitano Grosso in primis, sia i nuovi Drigo, Bedetti e poi Masciarelli, sia coinvolgendo i giovani, tra tutti Caverni, Leonzio e D’Eustachio, su cui ha creduto tanto dopo averlo visto giocare in estate. Abbiamo visto la squadra trovarsi, conoscersi, piacersi e fondersi in un tutt’uno sotto la guida già incredibilmente sagace ed esperta del Coach che alla sua prima stagione ha già regalato la prima perla alla città con la qualificazione alle Final Eight. Ora speriamo che gli appassionati sappiano ricambiare questo risultato offrendo alla città ed ai ragazzi una presenza massiccia e sostenere i ragazzi nei primi giorni di marzo 2018 nel prestigioso concentramento delle Marche. Quanto questi ragazzi ci hanno regalato da ottobre a dicembre è straordinario: partiti senza i pronostici della favorita ma con l’intento di un biennio di crescita, e nonostante la partenza difficile, Capitan Grosso e ragazzi hanno esaltando le qualità dei singoli in un grande collettivo, consentendo ai giovani un minutaggio da consentirne la crescita, facendoci vedere una escalation di risultati. Noi ci abbiamo sempre creduto!
Spesso in queste interviste abbiamo parlato del "futuro" del basket, soprattutto di quello pescarese. Cosa ci vuole per fare il salto di qualità? Quali sono le potenzialità della pallacanestro?
Secondo la nostra opinione, fare il salto di qualità equivale a parlare della realizzazione di un sogno, ovvero di una polisportiva di Pescara che, raggruppando le principali discipline, faccia anche da traino e da volano a quelle minori. Con una società allargata, una dirigenza professionista ed un azionariato diffuso tra i tifosi, un po’ come il modello di Barcellona. Oggi però è impensabile avere un perimetro così ampio, per cui il primo passo sarebbe almeno guardare solo al pianeta basket. E qui tanto si potrebbe fare secondo il concetto “E pluribus unum” per usare una importante espressione latina. Ovvero, avere in città una società principale che racchiuda basket maschile e femminile, con due squadre a far da capofila, entrambe almeno in A2 maschile e femminile, società possibilmente proprietaria di una cittadella del basket, con alle spalle un consorzio di imprese (non necessariamente solo locali) e professionisti selezionati che, con il loro contributo economico, ricambiato da visibilità e promozione del loro business sul territorio, supportino una dirigenza che operi a tempo pieno da (semi) professionista. Il tutto aumentato della passione di soci di minoranza, a ricoprire un ruolo concreto ed attivo, di supporto. Il modello attuale della Vittoria Libertas Pesaro può essere preso ad esempio in tanti dei suoi elementi.
Qualsiasi scenario societario diverso da questo, è chiaro, inevitabilmente genera delle inefficienze e delle duplicazioni di ruoli che altrettanto inevitabilmente non fanno quadrare i bilanci delle tante società. Pescara città e provincia mostrano un buon potenziale di interesse dei giovani e dei ragazzi verso basket e minibasket, e tante società fanno un lavoro enorme per garantire ai nostri ragazzi di fare sport ad alti livelli, con in testa nel maschile la Amatori e Pescara Basket, e nel femminile anche la neonata Pescara Rosa Basket, nata dall’unione di Phoenix Aurora, Yale ed Adriatica Basket. Bene, il potenziale potrebbe crescere ancora ed essere molto più sostenibile sfruttando la competenza di tutti in una società consolidata, magari con la rotazione delle cariche, in un contesto in cui la struttura dirigenziale si divida equamente i vari oneri ed impegni rendendoli sostenibili, e l’interesse di sponsor privati ed istituzionali sia generato e gestito attraverso una struttura di marketing professionale, ruolo questo secondo noi strategico per uno sport che non gode di molti contributi, ad esempio quelli televisivi appannaggio di altri sport.
A questa visione, vorremmo però aggiungere il bisogno di un’altra componente, ovvero l’amministrazione pubblica. Oggi la vediamo molto raramente presente al palazzetto ed in maniera quasi causale e non ne capiamo le ragioni. Pescara ha già poche espressioni sportive di alto livello, al punto che pensiamo che quelle poche vadano aiutate ed incoraggiate, anche solo con la presenza qualora altre risorse mancassero.
Concludendo, cosa possiamo fare noi Amici della pallacanestro Pescara in questo contesto? Sicuramente, nei limiti del fattibile derivanti dalla dimensione, disponibilità e supporto concreto erogato dagli associati, continueremo a muoverci nel pratico per accrescere l’attaccamento del pubblico verso la squadra. Ad esempio continueremo ad operarci per avvicinare i tifosi alla squadra con delle iniziative loro dedicate, ad aumentare ulteriormente gli spettatori nelle gare interne ed a portare i nostri tifosi nelle trasferte che conteranno. Ma sempre avendo un occhio più ambizioso per il medio periodo: facilitare contatti del mondo delle aziende e dei professionisti con quello della pallacanestro, per capire chi davvero vuole dare una mano, magari avendo una visione simile alla nostra. Va da sé che quanto più potremo giovarci dell’aiuto di altri associati che vorranno affiancarci nell’iniziativa, con i modi e le risorse a loro possibili, tanto maggiori potranno essere le ambizioni di realizzare il sogno di cui sopra. Intanto, la prima grande cosa da fare è di essere presenti al Pala Elettra e voler bene a questo sport. E ci sentiamo di dare un grande ringraziamento alla società Amatori del presidente Carlo Di Fabio e del Vice Presidente Luca D’Onofrio per i tanti sforzi sostenuti negli anni, e che ci consentono domenicalmente di nutrire il bisogno di palla a spicchi, ai dirigenti tutti che quotidianamente impiegano tempo e risorse per far andare avanti una impegnativa macchina organizzativa, allo staff tecnico dei Coach Rajola Perricci Di Iorio e Brandolini ed ai ragazzi per l’impegno e la professionalità che mettono a difesa del nome sportivo di Pescara. A loro il nostro GRAZIE.
INFORMAZIONI: per associarsi o per avere qualsiasi informazione ci trovate su Fb alla pagina “Amici della pallacanestro Pescara” oppure via mail ad amici.pallacanestro.pe@gmail.com.