Coach D'Addio: "A Vasto vittoria di squadra, di un corpo unico che ha messo intensità ed attributi"
"l percorso è ancora lungo e noi abbiamo il dovere di continuare a stare sul pezzo, aggiungendo settimana dopo settimana un mattoncino"
L'Amatori Pescara 1976 ha chiuso la sua regular season con un'affermazione di spessore, una vittoria sull'insidiosissimo campo di Vasto con una prestazione gagliarda, tecnicamente validissima e con tanti aspetti positivi anche sul piano dell'approccio e dell'interpretazione della sfida. Si resta in vetta alla graduatoria, anche se nel computo a 3 tra le battistrada la differenza punti non sorride pienamente ai biancorossi di Pescara (Roseto risulta prima, L'Aquila terza), ma aspettando il calendario della decisiva fase a orologio (alla cui fine si certificherà la promozione diretta alla prima della classe) ci sono molti motivi per guardare al futuro con ottimismo. La vittoria di Vasto serve certamente alla classifica (i punti della nuova fase verranno sommati a quella della precedente), ma soprattutto al morale, fornendo nuova consapevolezza, nuova autostima e nuova fiducia ad un gruppo solido e coeso che vuole dire la sua sino all'ultimo secondo dell'ultima giornata di campionato.
Coach, possiamo dire che la vittoria di Vasto rappresenta la fotografia di tutto il percorso compiuto finora, ossia la somma di grande difesa, la costante e il marchio di fabbrica dal primo giorno, e dei progressi di percentuali e fase offensiva, ovvero il frutto del lavoro quotidiano in itinere?
“Quella di Vasto è la vittoria della squadra, di un gruppo che non lesina mai energie in settimana e che da fine agosto sta costruendo settimana dopo settimana la sua identità, fuori e dentro dal campo. Avevamo bisogno di una prestazione solida lontano dal nostro palazzetto e probabilmente è arrivata a coronamento di un percorso importante, dopo un periodo in cui i finali di partita non ci hanno premiato come speravamo”
Quanto è stata importante una Vittoria centrata in trasferta, su un campo assai ostico e contro un avversario di spessore arrivata con prestazione autoritaria e con la sensazione dal 1' al 40' di portarla a casa?
“In settimana avevamo posto sin dalle prime battute l'attenzione su alcuni aspetti,che pensavamo potessero darci vantaggi, e i ragazzi hanno eseguito alla grande il piano partita, per tutti i 40' su di un campo ostico e, soprattutto, contro una squadra che è di indubbio valore. Sono contento per i ragazzi, meritavano di finire la regular season con una prestazione del genere”
Quale aspetto stasera ti ha particolarmente soddisfatto?
“Indubbiamente la capacità di essere un corpo unico, quando Vasto ha provato in tutti i modi a rientrare in partita. Nel prepartita avevo chiesto loro di gestire con maturità gli scossoni che sicuramente sarebbero arrivati durante la partita ed è stata proprio questa la chiave che ci ha visto portare a casa una partita non semplice, esprimendo a larghi tratti una buona pallacanestro, bella anche da vedere, contro il tatticismo che sapevamo avremmo dovuto gestire da parte di Vasto”
La chiave della vittoria è stata più tecnico-tattica o mentale?
“In trasferta le partite si vincono in primis con gli attributi e la capacità di essere intensi su entrambe le metà campo e a Vasto questa cosa si è percepita sin da subito”
La vittoria di Vasto è più un messaggio a se stessi o al campionato?
“Come sempre bisogna pensare a se stessi, alla bontà delle settimane di lavoro che facciamo e alla crescita che inevitabilmente arriva strada facendo. Il percorso è ancora lungo e noi abbiamo il dovere di continuare a stare sul pezzo, aggiungendo settimana dopo settimana un mattoncino per rendere ancora più stabile la nostra pallacanestro, migliorando ancor di più l'identità, con grande spirito di sacrificio da parte di tutti, nessuno escluso! Alla fine della fiera raccoglieremo quello che noi avremo seminato lungo il percorso ed è questo il fattore principale sui cui bisogna continuare a porre le basi, soprattutto in un girone di fase ad orologio che si prevede molto impegnativo ed equilibrato”