Pescara deve vincerla due volte. Successo contro PSE
L'Unibasket Amatori Pescara torna davanti al proprio pubblico dopo un mese e infila la terza vittoria in campionato battendo il Porto Sant'Elpidio Basket con il punteggio di 76-66. Gara dai tanti volti: Pescara prima è irresistibile, gioca un quarto d'ora irreale e si porta prestissimo in vantaggio di 22 punti; poi però si ferma, pecca di lucidità e offre un incredibile assist agli ospiti, bravi a restare in partita e non arrendersi. Così, nel terzo quarto, è Porto Sant'Elpidio a comandare le operazioni e addirittura riportarsi ad un solo possesso di distanza dai locali. Poi l'Amatori, pur senza strafare, chiude il match trascinata dai colpi di Potì e Leonzio e torna alla vittoria.
Match difficile da decifrare se si vuole provare a capire dove inizino i meriti degli una e i demeriti dell'altra: Pescara ha fatto vedere tutto l'enorme arsenale che ha a disposizione, ma ha smesso presto di giocare come sa. Merito anche degli avversari che, chiudendo l'area e alzando l'aggressività, hanno messo qualche sassolino negli ingranaggi dei locali. Non soddisfatti il presidente Carlo Di Fabio e coach Stefano Rajola, logicamente non soddisfatti di un tale blackout. 30 punti per Potì, evidente MVP di giornata, che ne ha realizzati 15 già nel solo primo quarto. Domenica prossima l'Unibasket sarà di scena in Puglia per sfidare la neopromossa Corato. Servirà tenere la concentrazione per quaranta minuti se si vorrà espugnare il campo pugliese, qualsiasi esso sia: il palazzetto locale è stato dichiarato inagibile nei giorni scorsi e nei prossimi giorni si cercherà di capire dove si disputerà il match.
Micevic parte in quintetto. Caverni in questa stagione è caldissimo quando tira da tre punti e apre le danze dopo un manciata di secondi. Poti replica dopo pochi attimi (6-0). Con le stesse armi, Porto Sant'Elpidio si rifà sotto con Giammò e Marchini (8-8 dopo nemmeno tre minuti di gioco). Nuovo botta e risposta: 11-11 con altre due triple. Porto Sant'Elpidio resta agganciata nel punteggio arpionando rimbalzi offensivi in serie, ma è meno lucida al tiro mentre Pescara è spietata e gioca una pallacanestro bellissima. Coach Schiavi chiama timeout ma non serve a molto: Pescara chiude il primo quarto 27-17 realizzando quando e come vuole, sia dall'arco che attaccando il ferro.
Il copione non cambia e Potì ne mette altri cinque (32-19). Coach Rajola ruota i quintetti e ottiene grandi risposte da tutti i suoi uomini, con il classe 1999 D'Eustachio davvero on fire e Serafini chirurgico assieme a Carpanzano. I marchigiani si affidano al talento di Giammó e Marchini per provare a rimanere attaccati alla partita e in parte ci riescono, approdando ad un rotondo ma non pesantissimo meno diciassette (45-28). Coach Rajola non ammette cali di tensione, intuisce che qualcosa non gira e ferma immediatamente il gioco. Effettivamente Pescara ha un piccolo calo dopo 15 minuti fantascientifici. Non tornerà più su queste vette di gioco.
Gli ospiti concedono minutaggio al giovanissimo Rosettani che risponde davvero positivamente all'appello. Pescara ora è meno dominante rispetto all'inizio, ma il vantaggio rimane sempre attorno ai quindici punti. La stoppatona di Capitanelli su Marchini sembra sancire il dominio dei locali, ma in realtà l'Unibasket sta tirando il freno. Con il passare dei minuti la difesa degli ospiti diventa davvero puntuale, chiudendo l'area e alzando pure l'aggressività. Davanti a questo miglioramento, Pescara perde lucidità e non riesce più a far canestro, così gli ospiti arrivano a -11, poi a -9 e con il passare dei minuti, addirittura, ad un solo possesso di svantaggio. Pescara realizza solo dalla lunetta, con Micevic, fino ad una provvidenziale tripla di Leonzio che scaccia le streghe. Il tiro libero di D'Eustachio chiude il tempino sul 60-53.
PSE prova nuovamente a farsi sotto, torna a meno quattro due volte con Marchini e viene rispedita indietro dai gioielli di Potì e Leonzio. Adesso nessuna delle due squadre riesce ad alzare di nuovo il ritmo, entrambe ci provano con coraggio ma la situazione rimane stabile: Pescara non ha ritrovato la lucidità iniziale, mentre i marchigiani sembrano proprio non avere più il modo di impensierire i locali che, almeno difensivamente, hanno ritrovato compattezza. L'ennesima bomba di Potì e i suoi successivi tiri liberi chiudono definitivamente il match. Alla sirena il tabellone dice 76-66.
Salva soltanto il risultato il presidente Carlo Di Fabio: "Parlo a titolo personale: di questa partita, conservo soltanto i due punti guadagnati in classifica. Le prestazioni individuali, nella media, sono insufficienti e bisogna rendersi conto che giocando così, in trasferta non si vince su nessun campo. Se vogliamo davvero raggiungere gli obiettivi prefissati, ognuno deve fare davvero di più e nessuno può permettersi certi passaggi a vuoto".
Coach Rajola: "sono contento per la vittoria, non per la prestazione, specialmente per quello che ho visto dal diciottesimo minuto in poi. Eravamo totalmente in controllo, sia in attacco che in difesa e poi ci siamo clamorosamente complicati la vita. Abbiamo riaperto una partita già indirizzata e immagino che anche il nostro pubblico si sia divertito parecchio i primi diciotto minuti e poi si sia divertito meno per il resto della partita: questo mi dispiace davvero tanto perchè i nostri tifosi ci seguono sempre. Non accetto certi cali e credo che neanche i giocatori possano accettare certe prestazioni: si possono abbassare le percentuali, ma non può scendere l'attenzione difensiva, la voglia di stare insieme, la voglia di passarci la palla, la concentrazione per i giochi offensivi. Se vengono a mancare queste componenti, si esprime una pallacanestro non bella".
Abbiamo ascoltato anche l'allenatore di Porto Sant'Elpidio, coach Schiavi, chiedendogli un'opinione sul match e poi, in generale, un parere sulla squadra di casa: "Abbiamo dimostrato tanto carattere, riaprendo una gara che poteva sembrare già chiusa, ma non posso essere contento di aver regalato nuovamente il primo tempo alle nostre avversarie, come già accaduto in altre occasioni. Contro una squadra forte come Pescara, non basta riaprire la partita per poi vincerla, perchè è una squadre molto più esperta di noi, a cui è difficilissimo poi strappare il risultato dalle mani. Quando abbiamo chiuso l'area, abbiamo messo in difficoltà l'Unibasket ma, se mi chiedi cosa penso della squadra pescarese, ti dico che è una squadra costruita benissimo dalla dirigenza, molto forte fisicamente e coperta in tutti i ruoli. Credo che sia anche allenata molto bene e non lo dico perchè conosco Stefano Rajola da tanti anni, lo dico perchè lo penso davvero. Gli allenatori che sono stati playmaker hanno una marcia in più".
Vincenzo De Fanis